Dei molteplici studi che sono stati pubblicati sui culti e i nuovi movimenti religiosi, quello di Marc Galanter si rivela particolarmente interessante e rappresenta un contributo prezioso all'analisi del fenomeno.
Il testo, giunto alla seconda edizione, prende in esame il problema non tanto dal punto di vista esogeno, cioè attraverso l'immagine che dall'esterno è percepita del fenomeno dei culti, quanto invece da quello endogeno, cioè attraverso uno studio che approfondisce il tema portando in primo piano le figure dei protagonisti.
Com'è noto, la questione dei nuovi movimenti religiosi, altrimenti detti culti o sette, si presta ad un'indagine multidisciplinare. La strada scelta dall'Autore è quella prettamente psicologica e psichiatrica.
Infatti Galanter è professore di psichiatria e direttore della Divisione alcolismo e abuso di stupefacenti presso l'Istituto di Medicina dell'Università di New York. Autore di libri e articoli sull'argomento, ha condotto per quindici anni una ricerca a diretto contatto con i culti e i loro leaders, studiando sotto il profilo psicologico le dinamiche che coesistono all'interno, nonché i meccanismi che influenzano il comportamento e il pensiero dei membri appartenenti ai gruppi carismatici contemporanei.
Alla luce dei tragici episodi che si sono verificati negli ultimi dieci anni, come i suicidi di massa del culto Heaven's Gate; l'attentato alla metropolitana di Tokyo perpetrato dal gruppo di Aum Shinrikyo etc, l'Autore ha aggiunto in questa seconda edizione alcuni capitoli riguardanti tali culti, nonché altri contributi relativi ai movimenti orientati verso la medicina alternativa e la crescita personale. L'obiettivo è quello di proporre una ulteriore riflessione sul tema e fare chiarezza sul loro potente e attuale richiamo.
L'Autore si sofferma inizialmente sulle intense forze psicologiche che rendono coesi, caratterizzandoli, i gruppi carismatici. In essi viene riscontrata una struttura sociale comune. Su tale struttura, indipendentemente dalla natura dei diversi credi, si innestano elementi di identità che consentono un'analisi del fenomeno riconducibile a categorie psicologiche generali. Tali elementi sono, ad esempio, il credo condiviso, una forte coesione di gruppo, norme comportamentali comuni, un potere carismatico riconosciuto al leader e alla sua missione. Elementi, dunque, che favoriscono un controllo sui sentimenti, sul comportamento e sul pensiero del singolo individuo al di là dell'estrazione sociale e culturale e della sua stessa consapevolezza.
Nello sviluppo del testo l'analisi psicologica e la rilevanza psichiatrica di talune problematiche assume maggiore evidenza. In questo senso, sono state identificate talune categorie di soggetti maggiormente sensibili al richiamo dei nuovi culti, come, ad esempio, individui con problemi sociali e familiari, che necessitano di assistenza medica o aiuto psicologico. Maggiormente coinvolta è la realtà giovanile, più fragile e più facile da manipolare, nel mondo contemporaneo sempre più alla ricerca di una propria soggettività o forse meglio di una qualche appartenenza sociale.
L'opera, pertanto, che si innesta su una vasta letteratura, è senz'altro consigliabile per la lettura, in quanto consente di ampliare il bagaglio delle conoscenze su un tema che, come la Rivista non ha mancato di sottolineare in più occasioni ed anche dedicando all'argomento uno specifico forum di esperti, è rilevante ed attuale e costituisce un punto sensibile della tutela della sicurezza. Ciò sia sotto un profilo sociale, in quanto la collettività deve essere difesa da destabilizzazioni che possono provenire da veri e propri atti criminali o anche solamente da inquinamenti nel tessuto economico, sia sotto il profilo della tutela dell'integrità psichica dei singoli individui.